martedì 24 gennaio 2012

L’utopia della semplificazione

Dal Primo gennaio 2012, la Pubblica Amministrazione non può più richiedere, ovvero accettare certificati dai propri utenti, fatta eccezione per il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Tale documento, infatti, non è autocertificabile. Questo, in breve, il contenuto della nota emanata dalla Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, datata 16 gennaio 2012. Ora, se è pur vero che la puntualizzazione si è resa necessaria in seguito all’inesatta interpretazione del D.P.R. n. 445/2000, riformato dalla Legge n. 183/2011 in tema stabilità, mi pare altresì ragionevole ritenere che il legislatore, anche in fase di elaborazione del cosiddetto Milleproroghe, potesse fare un ragionamento diverso proprio per quanto riguarda il DURC. Di fatto, quando si affrontano certi temi, bisognerebbe anche tener conto del momento storico sociale in cui si vive. Il DURC, interessante strumento per la lotta al lavoro nero, si è trasformato per le imprese serie in un cappio al collo degli imprenditori per bene. Ciò per il semplice motivo che la Pubblica Amministrazione, non essendo in grado di pagare i creditori in tempi ragionevoli, mette questi ultimi in condizioni d’inadempienza contributiva. Il risultato? È sotto gli occhi di tutti. DURC negato equivale non solo a non poter riscuotere dalla stessa Pubblica Amministrazione, ma significa anche non poter nemmeno presentare domanda di pagamento. Ossia paralisi generale del sistema economico. Trovare quindi un'altra forma di contrasto al fenomeno della mano d’opera sommersa, sarebbe, specie in un momento di crisi come quello attuale, il minimo che un legislatore attento possa fare.


Ulteriore nota INAIL e INPS del 26 gennaio 2012, n. 573


A partire dal 1° gennaio 2012 la Pubblica Amministrazione non può più richiedere (né accettare) certificati dai propri utenti, eccezion fatta per il DURC. Questo documento non è autocertificabile, almeno per quanto riguarda i lavori edili privati e quelli pubblici con valore superiore ai 20mila euro. Pagina aggiornata al 31 gennaio 2012