L’attentatore di Brindisi

Svolta nelle indagini sull'attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi in cui ha perso la vita la sedicenne Melissa Bassi. L'autore del folle gesto sarebbe un imprenditore. È giusto esultare per la sua cattura, tuttavia, quello che mi pare fuori luogo è vantarsi di averlo fatto. Si dice che la preziosa sinergia tra le forze dell’ordine ha portato a risultati abbastanza tempestivi. Bene, allora diciamo pure che di tempestivo c’è ben poco, perché a mio modesto parere se non era per le telecamere di videosorveglianza situate nei pressi della scuola, grazie evidentemente alla inverosimile propensione criminale dell’artefice, che tutto ha fatto tranne che evitarle, delle due l’una: o l’attentato rimaneva uno dei tanti fatti di sangue irrisolti; oppure finiva in galera qualche innocente. A dire il vero all’inizio dell’indagine un soggetto che non c’entrava nulla era stato sbattuto in prima pagina quale mostro! Comunque sia, al sospettato reo confesso è contestato il concorso in reato di strage aggravato dalla finalità di terrorismo perché, di fatto, l'effetto terroristico è stato oggettivamente realizzato, mentre il concorso, spiegano gli inquirenti, è contestato per coprire ogni eventualità in termini di possibili altre persone coinvolte.