Un po’ di storia

ReichNella storia del Nazismo sono almeno tre gli eventi significativi e caratterizzanti del Terzo Reich che hanno come dato in comune il giorno “Trenta”. Prima data, 30 gennaio 1933, Adolf Hitler è nominato cancelliere del Reich dal presidente Hindenburg. Da quel momento in poi l’ascesa del Führer continuerà in modo repentino e senza ostacoli; e quanto dallo stesso scritto qualche anno prima nel libro Mein Kampf (La mia battaglia) sta per trovare attuazione. Seconda data, 30 giugno 1934, meglio ricordata come la cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”. È l’occasione voluta e cercata dai nazisti per fare pulizia in seno al Partito Nazionalsocialista, dove appunto ha luogo l’eliminazione degli oppositori politici di Hitler, nonché dei vertici delle S.A. (Sturm-Abteilungen, squadre d’assalto), ovverosia le squadre paramilitari che a seguito di tale mattanza cessarono di esistere soppiantate dalle potenti SS (Schutz-Staffeln, squadre di protezione, unità paramilitare d'élite del Partito Nazista) comandate da Heinrich Himmler. Terza data, 30 aprile 1945, la capitolazione del Terzo Reich e del suo Führer. Cosciente della fine imminente, Adolf Hitler si suicida all’interno del bunker a Berlino insieme a Eva Braun, la donna che aveva sposato appena il giorno prima. Tuttavia, sulla reale fine del Führer ancora oggi alcuni studiosi ravvisano qualche perplessità.

Storia della disco music

ImmagineOgni epoca, nel bene o nel male, ha qualcosa su cui vale la pena riflettere. Gli anni Settanta del Novecento saranno sicuramente ricordati per i gravi fatti di cronaca che hanno in qualche maniera scosso la società: vedi ad esempio il terrorismo, piuttosto che la grave crisi energetica dovuta all’improvvisa interruzione dell’approvvigionamento di petrolio proveniente dalle nazioni appartenenti all’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) verso le nazioni importatrici, compresa l’Italia. Saranno altresì ricordati per le grandi conquiste sociali delle donne e dei lavoratori. Tuttavia, saranno ricordati anche per qualcosa di ragionevolmente più frivolo, ma non meno importante, visto che probabilmente è proprio il frutto, o la concausa, di quel cambiamento strutturale globale iniziato qualche anno prima. Ciò premesso, pongo all’attenzione un articolo pubblicato da Panorama riguardo all'anniversario dei primi 40 anni di vita della disco music, che per tale ricorrenza il noto magazine online propone, attraverso dei link, le trenta canzoni che più hanno fatto ballare intere generazioni. Infatti, «Esattamente 40 anni fa, nel 1974, la stazione radio WPIX di New York mandava in onda il primo programma radiofonico dedicato alla disco music, il genere musicale underground che stava prendendo piede nei club della Grande Mela. Il pubblico della disco di inizio Settanta era per lo più black, ma nel giro di qualche anno quel sound commerciale che prendeva origine dal soul e dal funky avrebbe conquistato le classifiche e un'intera generazione. Non solo in America». Segue.

Immigrazione, un dramma mondiale

ImmigrazioneDallo scorso anno l'Australia, dove dal 1992 è in vigore la detenzione obbligatoria per tutti quelli che sono definiti “non-cittadini illegali”, ha firmato un accordo con il Governo della Papua Nuova Guinea: in cambio di aiuti economici per le infrastrutture. L'accoglienza dei rifugiati che entrano illegalmente in Australia è affidata a Papua, la quale deve esaminare la loro situazione e decidere se rimpatriarli o eventualmente inserirli nel locale programma di assistenza per chi ha ottenuto l'asilo politico, di fatto, ad oggi inesistente. Infatti, sulla base di tale accordo, non appena i migranti sbarcano sull’isola sono trasferiti in aereo al centro di detenzione di Manus. Uno dei rifugiati racconta: «Arrivato, mi hanno detto che mi avrebbero portato a Papua. Io ho detto che ero venuto per chiedere asilo, perché in Pakistan la mia vita era in pericolo. La situazione era molto dura là, ma anche qui la mia vita è ora in pericolo». Repubblica.

Cronaca e reazione sociale

MilanoAlle porte di Milano la polizia ha fermato l’italiano che poco prima aveva accoltellato tre persone. Al momento dell’arresto l’uomo non aveva con sé armi e non ha spiegato i motivi di quella mattanza. Il giovane vive con i genitori a Cinisello Balsamo e aveva un lavoro precario, qualche precedente per spaccio e un furto risalente ad anni fa. Secondo le prime informazioni non sarebbe mai stato ricoverato per problemi psichici, né sembra risultino cure attuali in tal senso. Ebbene, ora il punto su cui voglio porre l’attenzione non è tanto il grave comportamento dell’uomo, che per la cronaca rimando ai seguenti due media (Corriere della Sera e Ansa), quanto sul fatto che lo stesso è un italiano e no uno straniero, nord africano piuttosto che di altrove, e dunque viene anche da chiedersi dove sono finiti tutti quegli intellettuali (presunti), sapienti (presunti), esperti (presunti) politicanti, eccetera, che ogni volta gesta simili sono messe in atto da stranieri si lanciano in campagne denigratorie del tipo caccia alle streghe. Lo studio del crimine, della criminologia, della devianza più in generale, non sono argomenti che possono essere banalizzati da sterili esternazioni.

Una persona perbene

TortoraIl mattino del 17 giugno 1983, i carabinieri di Roma arrestano Enzo Tortora, noto personaggio televisivo (Rai), con l’accusa di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. Le accuse si basano sulle dichiarazioni di alcuni (presunti) pentiti, tra cui Giovanni Pandico, Giovanni Melluso (detto Gianni, ravvedutosi di recente per quelle false accuse, chiedendo pubblicamente scusa alle figlie di Tortora), Pasquale Barra e altri otto imputati nel processo alla cosiddetta NCO (Nuova Camorra Organizzata), il quale massimo esponente era Raffaele Cutolo (estraneo alle accuse contro Tortora). Il presentatore sconterà sette mesi di carcere e continuerà la sua detenzione agli arresti domiciliari. Il 15 settembre del 1986, Enzo Tortora, dopo essere stato ingiustamente condannato nel primo grado di giudizio, è assolto con formula piena dalla Corte di Appello di Napoli. Una pagina negativa per la giustizia italiana, la quale, tuttavia, avrebbe dovuto fare scuola su come non si dovrebbe condurre un’indagine e un processo. Filmato Rai.

Rwanda, un libro per ricordare

ImmagineL'Occidente: tutt'altro che innocente. Un’analisi superficiale potrebbe parlare di scontri tribali tra africani, o potrebbe dire che fu il governo rwandese, capitanato dagli estremisti hutu, a complottare affinché i tutsi fossero sterminati, ma è una cattiva memoria. Infatti, gli hutu erano stati imposti al governo rwandese nel 1959 dalle alte cariche che governavano l’Occidente, inoltre, prima e soprattutto durante i massacri, l’Onu e i potenti del mondo hanno ignorato le richieste d’aiuto dei tutsi, e alcuni, come la Francia, hanno fornito armi e sostegno agli hutu. Continua la lettura qui.