Esecuzione pena

Libero Quotidiano. Ex giudice della Cassazione commenta la Sentenza n. 27766/17 della Prima Sezione Penale della stessa Corte, pronunciata il 22 marzo 2017, avverso l’Ordinanza del 20 maggio 2016 n. 299 del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, che aveva a sua volta rigettato la richiesta di differimento dell’esecuzione pena e, in subordine, di esecuzione della pena nelle forme della detenzione domiciliare per motivi di salute. Infatti, come si legge nell'articolo qui linkato, con riferimento alle patologie in questione, esse: «possono essere curate anche in ambiente carcerario, perché episodi di aggravamento erano già stati adeguatamente fronteggiati con tempestivi interventi di ricovero, addirittura presso l'azienda ospedaliera universitaria di Parma». Inoltre: «Il Tribunale ha evidenziato l'altissimo tasso di pericolosità del detenuto, soggetto di notevolissimo spessore criminale che ricopriva la posizione di vertice assoluto dell'organizzazione criminale Cosa Nostra, ancora pienamente operante». Continua a leggere →

Quei sei giorni

L’Espresso pubblica un’intervista la quale, letta nella sua interezza e attraverso un’attenta decriptazione di quanto in essa riportato, offre dal mio punto di vista una chiave di lettura ancora dura a permeare nelle menti di tanti pensanti presunti. Per esempio: «Vede, normalmente gli stati nascono in conseguenza della storia o della demografia. Israele invece è nato come risultato di un sogno. E ogni cosa che nasce dai sogni, nel momento in cui il sogno si avvera, diventa una delusione. L’unico modo per conservare il sogno puro, per non sporcarlo, è non realizzarlo. Vale in tutti gli ambiti della vita umana. Vale per la scrittura di un romanzo, per un viaggio esotico, per una fantasia sessuale. La delusione che proviamo per il volto di Israele non sta nella natura di Israele ma nella natura dei sogni». Continua a leggere →

Il D-Day

Pillole di storia nemmeno tanto lontana. All'alba del 6 giugno 1944 ha luogo una delle più importanti e decisive azioni militari della seconda guerra mondiale: lo sbarco della coalizione alleata sulle coste della Normandia, al comando del generale americano Eisenhower che la guidò fino nel cuore della Germania nazista, congiungendosi poi con l’Armata Rossa di Stalin in avanzata da est. Ricordata anche come il D-Day, l’operazione militare prosegue nelle settimane successive con un costante impegno di uomini, mezzi e altra logistica: via mare, via aria, via terra. Le perdite alleate sono consistenti, tuttavia tale sacrificio apre, senza possibilità di ritorno, la strada che condurrà verso la liberazione dell’Europa dal Terzo Reich di Hitler e altri criminali suoi seguaci.

L’innegabile realtà

L’innegabile realtà è che le religioni sono sempre state al centro dei conflitti umani, fra popoli e perfino tra singoli individui quand'anche appartenenti e professanti la stessa dottrina. Non credo sia solo una questione di estremismo inteso come oggi lo si vede, lo si vive e lo si subisce riguardo a numerosi attentati terroristici in giro per il mondo, ma più in generale di fanatismo collettivo che non è tipico di una sola religione, vale a dire esaltazione paranoica aggravata, se non addirittura scaturente, dalla presenza di frustrazioni personali, laddove i soggetti che ne sono afflitti non riescono a trovare una degna dimensione prima di tutto in se stessi e di conseguenza nella società.

Clima e inquinamento

Libero Quotidiano (1 Giugno 2017). Antonino Zichichi, uno dei più grandi scienziati italiani, avanza la sua autorevole testimonianza in merito al fatto che il Presidente americano Donald Trump ha deciso di uscire dal Trattato di Parigi sul clima. Infatti, secondo lo scienziato, non bisogna confondere il grave problema dell’inquinamento con i cambiamenti climatici, poiché: «Le attività che producono inquinamento debbono essere combattute con rigore; non legandole alle variazioni climatiche, in quanto il legame è lungi dal potere essere stabilito». Inoltre, è «difficile attribuire alle attività umane effetti tali da produrre variazioni climatiche. E infatti su Marte la Nasa registra variazioni climatiche senza che ci sia alcuna attività umana. Sbagliare sull'evoluzione del clima vuol dire buttare a mare miliardi di dollari/euro». Continua a leggere →

Corruzione e politica

Corriere della Sera (31 maggio 2017). Durante il suo intervento al convegno sulla giustizia, l’ex PM di Mani pulite (Piercamillo Davigo) afferma che i governi che si sono succeduti da allora hanno «reso più difficili le indagini e i processi sulla corruzione», dove in sostanza sono state «cambiate le leggi per fare assolvere gli imputati». Di fatto, prosegue: «centrodestra e centrosinistra si sono sempre dati da fare non per contrastare la corruzione ma per contrastare le indagini sulla corruzione […]. Con una fondamentale differenza […] il centrodestra le ha fatte così grosse e così male che di solito non han funzionato. Invece il centrosinistra le ha fatte mirate e ci ha messo se non in ginocchio almeno genuflessi». Continua a leggere →

La Repubblica Italiana

Correva l’anno 1946, addì 2 del mese di giugno: nasce la Repubblica Italiana. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’Italia volta pagina. Il referendum istituzionale, indetto per stabilire la forma dello Stato, vede la vittoria dei repubblicani e per la prima volta in Italia votano anche le donne. Il passaggio dalla monarchia alla Repubblica avviene in un clima di tensione tra polemiche sulla regolarità del referendum e accuse di brogli. Nel video qui a supporto, tratto da “La Storia Siamo Noi”, di Giovanni Minoli, il professore Giovanni Sabbatucci spiega che «Palmiro Togliatti, in qualità di Ministro Guardasigilli, era di fatto il referente del Presidente della Corte di Cassazione Giuseppe Pagano e che potrebbe perciò avergli consigliato cautela, senza che però questo comporti avvalorare ipotesi di sabotaggio o brogli». Da ciò: «Se davvero si fosse messa in piedi una imponente organizzazione per modificare le schede elettorali, qualcuno, in tutti questi anni, avrebbe di certo confessato un suo coinvolgimento». VIDEO.

Regime carcerario

Nel caso in esame, l’interessato chiede di rivalutare i profili di rischio di sottoposizione a trattamenti inumani o degradanti nel dover scontare una pena (percosse con violenza e lesioni personali volontarie) nel proprio Paese di origine, lo stesso dove si verificarono i fatti e per i quali è stato condannato. Ebbene, raggiunto da mandato d’arresto europeo, il condannato ha chiesto di poter eseguire la pena in Italia essendo «notoria la criticità della situazione carceraria romena». Dello stesso avviso non è stata la Corte di appello, la quale ha «dato atto che dalle informazioni trasmesse risulta che al ricorrente saranno assicurate modalità e condizioni di detenzione conformi agli standard fissati in sede europea, in quanto sconterà la pena nella casa circondariale di Bucarest», escludendo così «il rischio di sottoposizione del consegnando ad un regime detentivo inumano o degradante, anche in relazione allo spazio individuale assicurato, in quanto rapportato al regime applicabile e bilanciato dalla possibilità di trascorrere molto tempo in spazi aperti» (cfr. Corte di Cassazione, Sezione VI Penale, Sentenza n. 26876/17; udienza e decisione del 25 maggio 2017).